Archivi categoria: Rosamaria Raccuglia

Genitori Insieme

L’Associazione di Promozione Sociale l’Ombelico, in collaborazione con il Comune di Arezzo, propone “Genitori Insieme”, un ciclo di incontri rivolto ai genitori delle scuole dell’infanzia e nidi del sistema integrato del Comune di Arezzo.

fronteSempre più, oggi, si avverte la necessità, per i genitori, di incontrarsi, confrontarsi e raccontarsi con altri genitori, per condividere le gioie e le tensioni che derivano dal ruolo genitoriale. Gli interrogativi, le criticità e le sfide possono diventare motivo di preoccupazione e di ansia; il timore di non riuscire a soddisfare le aspettative che il ruolo genitoriale riveste, rischia di spingere l’agire educativo verso risoluzioni non adeguate. La guida, il confronto, l’incontro con il Pedagogista Clinico, possono, quindi, diventare occasione per favorire, nei genitori, la ricerca consapevole di buone pratiche educative e stili relazionali efficaci.

“Non si tratta di una scuola per genitori – precisa la pedagogista Rosamaria Raccuglia – anche se ci saranno, evidentemente, richiami alle pedagogie di riferimento  e alla psicologia dell’età evolutiva, in forma di suggestioni. Sarà un’occasione di confronto tra genitori, un momento di partecipazione attiva, in forma anche laboratoriale. La fascia di età da zero a sei anni è un’età estremamente significativa, per lo sviluppo del bambino, in cui l’autonomia rappresenta l’elemento determinante”.
Rosamaria Raccuglia, oltre ad essere pedagogista clinico, è formatrice di insegnanti, gestisce centri di ascolto per genitori in alcuni istituti scolastici, è essa stessa educatrice di nido d’infanzia e madre di due bambini.

retroGli incontri si svolgeranno il mercoledi, dalle 17 alle 19, presso la Casa Diritta, in via Garibaldi 15.

Mercoledì 11 Febbraio “Le autonomie – competenze e capacità, tempi e spazi del bambino”

Mercoledi 25 Febbraio “Il Gioco – la scelta dei giochi, giocare insieme ai bambini”

Mercoledi 11 Marzo “Litigi e gelosie – affrontare le crisi tra fratelli e sorelle”

Mercoledi 25 Marzo “Le emozioni – accompagnare i bambini a riconoscerle e a gestirle”

Per info: rosamariaraccuglia@gmail.com

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Integrazione ed emozioni nella scuola dell’infanzia.

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Parte un nuovo percorso di formazione laboratoriale per le insegnanti delle scuole d’infanzia dell’Istituto Comprensivo di Badia al Pino, tenuto dal pedagogista clinico Dott.ssa Raccuglia Rosamaria.

Il bambino è una persona unica e irripetibile e porta con sé la propria storia e la storia della propria famiglia. All’interno della sezione della scuola dell’infanzia, l’insegnante fa esperienza di queste diversità a confronto, raffrontandosi con la necessità di integrazione tra queste e la propria e così, anche, con il vissuto degli altri adulti con cui collabora per la crescita e lo sviluppo del bambino.
La conoscenza nel bambino, nella fascia di età 3-6 anni, passa attraverso il corpo che diventa mezzo di comunicazione, luogo di sensazioni ed emozioni. La scuola dell’infanzia, oggi – nell’ottica di porre il bambino “al centro dell’azione educativa in tutti i suoi aspetti: cognitivi, affettivi, relazionali, corporei, estetici, etici, spirituali e religiosi”. (D.M. 31-07-2007) – deve prendersi cura del bambino, riconoscendone il corpo come il luogo dove si viene a costruire l’identità, che consente di esplorare, conoscere e rispettare se stessi, gli altri e l’ambiente circostante.
Il pedagogista clinico si pone in aiuto all’insegnante per accompagnarlo in un processo di costruzione di una nuova relazione all’interno del contesto sezione, facilitando e mediando percorsi con esperienze visive, tattili, posturali, divenendo risorsa nella realizzazione di un nuovo processo di insegnamento-apprendimento.

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Laboratorio sulle emozioni con l’istituto comprensivo di Civitella in Val di Chiana

image(12)Nel mese di maggio l’Ombelico terrà un laboratorio sulle emozioni per gli insegnanti di scuola dell’infanzia dell’istituto comprensivo di Civitella in Val di Chiana. Per saperne di più abbiamo incontrato Rosamaria Raccuglia, pedagogista clinico, e Benedetta Piantini, arteterapeuta.

Dottoressa Raccuglia, quest’anno avete lavorato molto nella formazione degli insegnanti di scuola d’infanzia.

R.R. Sì, dopo gli incontri laboratoriali tenuti presso l’Istituto Vasari di Arezzo e l’Istituto Garibaldi di Capolona, continuiamo il nostro lavoro all’interno dell’istituto comprensivo di Civitella in Val di Chiana. Noi crediamo che riflettere e lavorare con gli insegnanti sulle emozioni (di ogni bambino, ma anche dell’adulto che si relaziona con lui) sia un primo ed importante passo per riconoscere la persona in tutti i suoi aspetti, cognitivi, emotivi e relazionali.

Questo laboratorio si articolerà in tre momenti, come saranno organizzati? Cosa pensate di proporre alle insegnanti?

R.R. Nel corso del laboratorio avremo modo di proporre suggestioni e riflessioni di alcuni pedagogisti e psicologi che potranno essere da guida per la comprensione delle azioni educative concrete che svilupperemo nel corso degli incontri: l’utilizzo della musica, la lettura, l’arte, il gioco. Il pedagogista clinico, in questo contesto lavora con gli insegnanti per riuscire a creare, all’interno delle sezioni, un ambiente educativo, relazionale ed espressivo, dove i bambini possono trovare la disponibilità all’ascolto, gli strumenti ed uno spazio fisico in cui poter realizzare le proprie esperienze di crescita.

Alla luce di quanto esposto dalla Dott.ssa Raccuglia, come si inserisce l’arteterapia nel contesto formativo?

B.P. L’arteterapia, che sperimenteremo nelle sue modalità plastiche (creta), fluide (acquarelli e tempere) e secche (cere e pennarelli), rappresenta una proposta concreta, di facile utilizzo, che permetterà alle insegnanti di apprendere quelle tecniche di accompagnamento all’uso di questi materiali con le finalità espressive e terapeutiche che l’arte comprende. Spesso le tensioni emotive riescono a manifestarsi più efficacemente con l’espressione non verbale del disegno, del modello plastico, perché si utilizza un canale non mediato dal linguaggio, che potrebbe, invece, limitare o deviare la comunicazione.

In che modo farete sperimentare alle insegnanti queste tecniche?

B.P. In maniera molto semplice ed efficace: forniremo loro le conoscenze di base sull’utilizzo dei materiali, per avere consapevolezza degli aspetti dinamici e tecnici dei vari prodotti. Dopodiché, proporremo le stesse attività che potranno essere indicate ai bambini: è fondamentale proporre materiali che vadano incontro alle loro sensibilità, lasciando libero il bambino anche nella scelta sulla tecnica espressiva preferita. Va, poi, riconosciuta l’importanza del prodotto, che va oltre alla qualità estetica: esso, infatti, comunica le emozioni del bambino, e va sempre valorizzato.

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Quale contributo può dare il pedagogista clinico per la formazione degli insegnanti della scuola d’infanzia che sono chiamati, ogni giorno, a confrontarsi con le emozioni dei bambini?

La pedagogia clinica è una pedagogia olistica che riconosce l’interezza e la globalità psicofisica della persona ed è una pedagogia dell’ascolto, che ne valorizza il mondo interiore.

Un importante contributo che la pedagogia può dare allo sviluppo di ogni bambino è quello di aiutarlo a raggiungere quei talenti emozionali, di cui siamo dotati geneticamente, rendendolo in grado di gestire le sue emozioni e, quindi, sentirsi soddisfatto e sicuro.

L’insegnante della scuola d’infanzia oggi è chiamato ad occuparsi del bambino in quanto persona, per sostenerlo in una crescita armonica. Se molta attenzione è stata data, nel passato, allo sviluppo delle competenze cognitive, indubbiamente importanti e necessarie, solo da pochi anni ci si è resi conto della necessità di guardare con occhi nuovi quello che è l’impianto emozionale di ogni bambino.

Il pedagogista clinico lavora con gli insegnanti per riuscire a creare, all’interno delle sezioni, un ambiente educativo, relazionale ed espressivo, dove i bambini possono trovare la disponibilità all’ascolto, gli strumenti ed uno spazio fisico in cui poter realizzare, positivamente, le proprie esperienze di crescita, che vengono accompagnate da proposte stimolanti che non creano competizione, ma arricchiscono le opportunità di fare e stare insieme, nell’ottica di valorizzare il bambino come singola persona e come parte attiva di un gruppo.

di Rosamaria Raccuglia

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Selezione di libri per bambini sulle emozioni

Libri sulle emozioni per bambini

La letteratura per l’infanzia, in particolare per la fascia di età dai 3 ai sei anni, è molto ampia e articolata. Vi proponiamo, comunque, una selezione ragionata di titoli, facilmente reperibili, dedicati ai temi della rabbia e, più in generale, sulle emozioni. Per ogni titolo è riportato un breve abstract del contenuto.

Scarica il file in pdf stampabile: Libri sulla rabbia ed emozioni

Emozioni

Mies van Hout – Ed. Lemniscaat

Riuscite a immaginare dei pesci che esprimono emozioni? Sembra una contraddizione in termini eppure Mies van Hout ci riesce molto bene e ce li disegna con semplici tratti come di gessi colorati sulla lavagna. Per ogni pesce un’emozione: dalla curiosità al nervosismo, dall’orgoglio all’indecisione, dall’indifferenza alla gelosia. 20 tavole divertenti e incredibilmente espressive.

Allegria gelosia per piccino che tu sia

Lucia Scuderi – Ed. Fatatrac

Identificare sentimenti e stati d’animo dei personaggi di un libro paragonandoli al proprio vissuto, conoscerli attraverso le loro espressioni fisiognomiche e farli propri è un modo per avvicinare il bambino a una migliore conoscenza di se stesso.

L’alfabeto delle emozioni

Nicoletta Costa – Emme edizioni

Ogni pagina una lettera, e per ogni lettera, un’emozione da scoprire, e imparare. La lettera A, come amicizia, è un amico con cui condividere un passatempo, la G, come gelosia, è il fratellino più piccolo che gioca con la mamma, la M come malinconia è stare alla finestra in un giorno di pioggia. e così fino alla lettera Z! Tante emozioni interamente illustrate.

Sono triste … sono felice!

Doris Rübel – Ed. La Coccinella

Questo titolo esplora il mondo dei sentimenti, rispondendo a molti degli interrogativi del bambino su questi temi. Perché a volte siamo tristi, che cosa ci fa arrabbiare o ci fa paura, come esprimiamo i nostri sentimenti, cosa ci rende felici?

Libri sulla rabbia

Che rabbia!

Mireille D’Allancé – Babalibri

E’ la storia di Roberto, che torna da scuola già un po’ arrabbiato. Quando rientra a casa, il padre lo accoglie immediatamente con un rimprovero. Roberto esplode in un attacco di rabbia e va in camera sua. Una Cosa rossa esce dalla sua bocca e inizia a distruggere tutte le sue cose. Quando finalmente Roberto riesce a dire “Basta!”, riesce a chiuderlo in una scatolina e tutto torna tranquillo.

Nel paese dei mostri selvaggi

Maurice Sendak – Babalibri

Max, un bambino travestito con un costume da lupo, è intento a creare il caos in casa, rincorrendo il cane con una forchetta. Dopo essere stato definito dalla madre “Mostro selvaggio” e averle risposto che l’avrebbe mangiata, viene spedito in castigo senza cena nella propria camera. Tra le mura della stanza inizia a crescere una foresta, lussureggiante al tal punto da far scomparire le pareti: Max inizia ad esplorare il luogo e trova una barca, con la quale, dopo avervi inciso il proprio nome, parte per un viaggio che sembra durare mesi, se non anni interi. Giunto nel paese dei mostri selvaggi, incontra delle strane e minacciose creature. Proclamato il mostro più selvaggio di tutti, Max diventa il loro re e dà inizio alla ridda selvaggia, un grande ballo di gruppo. Poco dopo, il ragazzo comincia a sentire la mancanza di casa e decide, contro il volere dei mostri, di farvi ritorno. Giunto nella sua stanza trova la cena ad aspettarlo, ancora calda.

Urlo di mamma

Jutta Bauer – Salani editore

L’urlo di mamma spaventa a tal punto il piccolo pinguino che esso si scompone in mille pezzi: la testa vola tra le stelle, il corpo finisce in mare e così via. Non può neanche cercarsi perché i suoi occhi sono in cielo, non può gridare perché il suo becco è sui monti… Sarà la mamma a “ricucire i pezzi” del suo pinguino, per quanto lontano siano volati e a chiedere scusa per aver urlato così forte.

Rime di rabbia

Bruno Tognolini – Salani Editore

Il libro di Tognolini propone cinquanta invettive per le grandi rabbie dei piccoli, e forse non solo dei piccoli. Sono poesie furiose, amare, spassose, dolenti e terribili. Poesie speciali che offrono ai bambini infuriati, per i loro buoni motivi di ogni giorno, “parole per dirlo”.

Quando Evaristo si arrabbia…

AA.VV. – Ed. Gruppo Abele

Provate a immaginare un leone che di nome fa Evaristo, l’elefante Arturo, Giacinto lo struzzo, Clelia l’aquila e poi un riccio che si chiude sempre nel suo angolino quando gli altri non gli piacciono, e ancora uno squalo, una giraffa, insomma 13 animali tutti insieme su una grande nave traghetto: cosa faranno tutto il giorno? Di che cosa parleranno? Ma soprattutto: andranno d’accordo? Una storia divertente che racconta di animali in viaggio, di litigi, di un capitano con la barba bianca, di modi diversi di provare emozioni, e di come non è poi così difficile fare la pace. In allegato guida per l’insegnante.

Piccolo drago

Thierry Robberecht e Philippe Goossens – Ed. Zoolibri

Quante volte mamma ha detto ‘ significa NO’?

Sento crescere la rabbia come un fuoco e divento tutto rosso…

divento un drago gigante!”

Sei stato tu, canguro blu!

Emma Chichester Clark – Ed. Aer

Racconta come Lily ne combini di tutti i colori e ogni volta attribuisca la colpa di quanto accade al suo pupazzo. Ma interviene la mamma per mettere in castigo Canguro Blu. Durante la notte Canguro Blu scende dalla libreria, scrive un biglietto e lo infila nella camera della mamma. Sul biglietto c’è scritto “mi dispiace”. Il mattino seguente la mamma restituisce il pupazzo a Lily e la bambina, guardando il biglietto, sussurra: “sei stato tu, Canguro Blu!”.

Ti voglio bene anche se…

Debi Gliori – Ed. Mondadori

Piccola volpe si sente triste e solo e così comincia a lanciare oggetti e giocattoli, gridare e battere da tutte le parti. Mamma volpe accorre e gli chiede cosa succede. Piccolo risponde che si sente arrabbiato, solo e che nessuno gli vuole bene: per questo vuole fare i dispetti. Ma la mamma lo rassicura dicendo che gli vuole bene anche se quel giorno e dispettoso e arrabbiato. Poi Piccolo sferra una serie di domande difficili e profondissime! Dice: “Mamma, ma poi l’amore si consuma, oppure si rompe? E se si rompe come si fa ad aggiustarlo? Bastano colla e spago?”.

Trombetta l’elefantino permaloso

Clarke Jane, Fuge Charles – Ed. Mondadori

Oh-oh. Ci risiamo. Trombetta l’elefantino sta giocando nella giungla con gli amici: oggi è il suo compleanno e la mamma gli ha preparato una squisita torta al cioccolato. Ma a un certo punto l’arbitro annulla un punto alla squadra di Trombetta e l’elefantino si mette a dondolare e fa ondeggiare la proboscide: segno che sta per esplodere. Bisogna mettersi al riparo oppure convincerlo a contare fino a 10! Ma da chi l’avrà preso questo caratterino? Forse dalla sua mamma?

Sai perché sono arrabbiato?

Moroney Trace – Ed. crealibri

Quando sei davvero arrabbiato ti senti come se fossi sul punto di esplodere! Non c’è niente di male ad arrabbiarsi, purché tu non te la prenda con chi ti è vicino.

Non voglio essere più tua amica

Isabel Abedi, Silvio Neuendorf – Il Castello

Agata e Martina sono amiche per la pelle ma oggi hanno litigato. Leggete cosa dice Agata a riguardo, poi girate il libro e… SORPRESA! Anche Martina racconta il motivo del litigio, dal suo punto di vista!

Rinoceronte

Lucia Scuderi – Ed. Bohem

Un magnifico libro sulla rabbia e su quanto possa essere semplice disinnescarla.

Sottosopra…Soprasotto

Marcus Pfister – Ed. Nord-sud

Tim e Tom decidono di giocare insieme. Ma mentre uno vuole scavare una tana, l’altro sogna di costruire una collina. E siccome nessuno dei due intende rinunciare alla sua idea, cominciano a bisticciare e si separano. Eppure, anche se i loro progetti sembrano l’uno il contrario dell’altro, in realtà hanno molto in comune! Quando infine faranno la pace, le due piccole talpe scopriranno che insieme si possono fare meraviglie…

La piccola Nuvola bianca

Eric Battut – Ed. Bohem

Una piccola nuvola bianca va a spasso. Nel cielo, però, un nuvolone grande, grosso e imbronciato nasconde il sole e sembra deciso a far cadere pioggia e pioggia e ancora pioggia. La nuvoletta è preoccupata perché teme di non riuscire più a vedere il sorriso del sole. Così le viene un’idea per far tornare il buon umore e il sereno …

Max Bolliger – Ed. Bohem

Sulla sponda di un fiume abitano due famiglie di contadini, una sulla riva sinistra e l’altra sulla riva destra. Fra le famiglie non scorre buon sangue e spesso litigano fra loro. Un giorno, quando le acque del fiume si sono abbassate, i bambini non resistono alla tentazione e lo attraversano. Finalmente possono vedersi e giocare insieme. Ma quando torna la pioggia l’acqua del fiume sale di nuovo. I genitori, vedendo i figli così tristi, cominciano a riflettere…

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Costruire strumenti musicali

Per realizzare un’attività di musica con i bambini è necessario avere a disposizione un set di strumenti musicali a percussione adeguato al numero dei partecipanti, preferibilmente superiore al numero del gruppo di qualche unità, per permettere una selezione libera per tutti.

Nei cataloghi, o in alcuni siti specializzati per la didattica trovate, ad un prezzo accessibile strumenti in legno, plastica o metallo: ad esempio su Borgione www.borgione.it/Audiovisivi,-educ.-musicale-drammatizzazione:-Educazione-musicale/Set-musicali/ o Editrice La Scuola www.lascuola.it/index.php?i_tree_id=26&plugin=news&i_category_id=4&i_news_id=88

In alternativa, potete coinvolgere i genitori in una raccolta di strumenti, anche particolari (etnici, tradizionali …), che le famiglie possono donare alla scuola.

La proposta, più impegnativa ma economicamente sostenibile, del laboratorio con i bambini o con i genitori può rappresentare, invece, un momento di interessante valore pedagogico.

Per realizzare strumenti “classici” (maracas, shaker,tamburelli, claves, ecc…), ovviamente utilizzando materiale di recupero, vi alleghiamo alcuni fascicoli in pdf molto semplici.

Non ti butto, ti suono di Paolo Pasini

Costruire strumenti musicali con materiali di recupero della Provincia di Padova

Costruire strumenti musicali su galileo.it

Vi proponiamo poi di visitare il sito dell’associazione culturale “Terredaria” www.terredaria.it/Materiale%20didattico.htm , che offre alcune guide video tutorial per preparare strumenti musicali molto particolari.

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La rabbia: corso di formazione a cura de “L’Ombelico”

Laboratorio per insegnanti di scuola dell’infanzia sulle emozioni: la rabbia

Saper leggere e aiutare a gestire le emozioni, da parte dell’insegnante, permette al bambino di vivere serenamente l’esperienza scolastica, di sviluppare apprendimenti e competenze consapevoli e a costruirsi relazioni amicali significative.

Il laboratorio proposto dall’Ombelico prevede l’azione del pedagogista clinico (Dott.ssa Rosamaria Raccuglia) e dell’arteterapeuta (Dott.ssa Benedetta Piantini) e si struttura in un momento teorico introduttivo e in pratiche educative da attivare, in sezione, per offrire agli insegnanti un ventaglio di strumenti di lettura e modalità di azione consapevoli e professionalmente validi.

ombelicoarezzo@gmail.com
www.ombelicoarezzo.wordpress.com
Cell. 348/8525813
___________________________________
Se ritieni che un’immagine del video debba essere rimossa perché viola i tuoi diritti, comunicalo a ombelicoarezzo@gmail.com

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Laboratorio per insegnanti di scuola dell’infanzia sulle emozioni: la rabbia

Martedì 16 e giovedì 18 ottobre

Laboratorio per insegnanti di scuola dell’infanzia sulle emozioni: la rabbia

Istituto Comprensivo “G. Vasari”

Saper leggere e aiutare a gestire le emozioni, da parte dell’insegnante, permette al bambino di vivere serenamente l’esperienza scolastica, di sviluppare apprendimenti e competenze consapevoli e a costruirsi relazioni amicali significative.

Il laboratorio proposto dall’Ombelico prevede l’azione del pedagogista clinico (Dott.ssa Rosamaria Raccuglia) e dell’arteterapeuta (Dott.ssa Benedetta Piantini) e si struttura in un breve momento teorico introduttivo e in pratiche educative da attivare, in sezione, per offrire agli insegnanti un ventaglio di strumenti di lettura e modalità di azione consapevoli e professionalmente validi.

Perché avete proposto un percorso formativo sulla rabbia e non sulle altre emozioni?

Per iniziare, abbiamo ritenuto importante partire dalla rabbia poiché questa è un’emozione di tipo tensivo a cui tutti gli insegnanti sono chiamati a dare risposta. Ciascuna persona si può trovare nella condizione di manifestare la propria rabbia per esprimere una forma di difficoltà, di malessere e frustrazione: nei bambini questo accade frequentemente. Si tratta di una modalità di comunicazione che è importante saper riconoscere e saper far riconoscere al bambino stesso.

Nella fascia di età 3-6 sono naturali momenti di alterazione e di rabbia, che spesso vengono erroneamente attribuiti a stati di disfunzione o aggressività: in realtà, nella maggior parte dei casi, si tratta di una condizione normale che va saputa accompagnare e gestire.

Il vostro corso di formazione sarà calibrato sulle effettive necessità degli insegnanti?

Speriamo di sì: abbiamo stabilito di offrire delle suggestioni di alcuni importanti pedagogisti e psicologi cui facciamo riferimento come Goleman, Korzac, Lewin e, a seguire, ci saranno le proposte esperienziali. Il laboratorio sarà, quindi, un momento essenzialmente attivo, nel quale proporremo alcune azioni e pratiche concrete che ogni insegnante potrà sperimentare e, quindi, riproporre, nel contesto della sezione.

Potete anticiparci qualche proposta che farete agli insegnanti?

Vorremmo lasciare un po’ di sorpresa, anche se possiamo dire, sommariamente, che proporremo attività legate all’uso della musica, dell’arte, dell’ascolto, ma non solo … Al termine del corso posteremo nel nostro blog i materiali di approfondimento e alcuni strumenti operativi cui potranno attingere educatori ed insegnanti.

I vostri corsi sono proposti solo alle scuole?

Non solo alle scuole, anche ai genitori.

Siamo disponibili a costruire, sulla base delle esigenze che ci verranno evidenziate, percorsi formativi su temi che riguardano gli aspetti emotivi, educativi, relazionali. Crediamo che sia fondamentale una formazione ad educatori ed insegnanti, ma anche ai genitori, poiché siamo tutti chiamati a concorrere all’educazione dei bambini e ragazzi.

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