Quale contributo può dare il pedagogista clinico per la formazione degli insegnanti della scuola d’infanzia che sono chiamati, ogni giorno, a confrontarsi con le emozioni dei bambini?

La pedagogia clinica è una pedagogia olistica che riconosce l’interezza e la globalità psicofisica della persona ed è una pedagogia dell’ascolto, che ne valorizza il mondo interiore.

Un importante contributo che la pedagogia può dare allo sviluppo di ogni bambino è quello di aiutarlo a raggiungere quei talenti emozionali, di cui siamo dotati geneticamente, rendendolo in grado di gestire le sue emozioni e, quindi, sentirsi soddisfatto e sicuro.

L’insegnante della scuola d’infanzia oggi è chiamato ad occuparsi del bambino in quanto persona, per sostenerlo in una crescita armonica. Se molta attenzione è stata data, nel passato, allo sviluppo delle competenze cognitive, indubbiamente importanti e necessarie, solo da pochi anni ci si è resi conto della necessità di guardare con occhi nuovi quello che è l’impianto emozionale di ogni bambino.

Il pedagogista clinico lavora con gli insegnanti per riuscire a creare, all’interno delle sezioni, un ambiente educativo, relazionale ed espressivo, dove i bambini possono trovare la disponibilità all’ascolto, gli strumenti ed uno spazio fisico in cui poter realizzare, positivamente, le proprie esperienze di crescita, che vengono accompagnate da proposte stimolanti che non creano competizione, ma arricchiscono le opportunità di fare e stare insieme, nell’ottica di valorizzare il bambino come singola persona e come parte attiva di un gruppo.

di Rosamaria Raccuglia

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